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CITAZIONE (Sonoko @ 11/9/2012, 11:20) A maggior ragione, trovo Mila e Shiro alquanto insipida come serie. Praticamente le ragazze giocano solo a pallavolo, c'è poco spazio per le vicende personali, come se non fossero esseri umani. Così non è per Mimì, che soprattutto nel manga ha una storia personale intensa ed a tratti molto tormentata, con un finale originale e nemmeno troppo felice, in realtà... Una volta una di quelle tipe tutte quasi uguali delle Seven Fighters apparve in un mio incubo, me lo ricordo bene, mi inseguiva per tutta la città per prendermi a schiaffoni per aver abbandonato la pallavolo (nonostante io le dicessi disperata: "Ma chi ti conosce, chi ha giocato mai a pallavolo?"), mi risvegliai tutta sudata!!! Oddio davvero? Haha, che sogno! Io però in Mila ricordo molte puntate in cui veniva dato spazio ai personaggi, ai loro problemi, alle loro difficoltà. Meno che in Mimì, d'accordo, però non ricordo che si dedicassero soltanto alla pallavolo. Forse nella nuova serie sì. Quella pseudo serie non mi ha appassionato per niente, non l'ho neanche finita di vedere tutta perché, come hai detto tu, di vicende umane se ne parlava pochissimo. Ma nella prima serie di Mila qualcosa c'era. Poi c'è anche da considerare che come anime è più moderno. Mimì e quelli precedenti facevano parte di una generazione dove il dramma era l'elemento chiave di qualunque storia, vedi ad esempio l'Uomo tigre, Rocky Joe oppure, allontanandoci dalle serie sportive, Peline, Candy, Remì ecc ecc... Con Mila invece troviamo già una mentalità cambiata, più aperta, più leggera che accompagna una generazione diversa.
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