La principessa Zaffiro

Ribbon no kishi

« Older   Newer »
 
  Share  
.
  1. Kayla-XY
        +1   -1
     
    .

    User deleted





    La principessa Zaffiro è un è un manga di Osamu Tezuka, pubblicato per la prima volta nel gennaio del 1953. L'edizione italiana si divide in tre volumetti ma seppur breve come quantità di pagine, è molto denso di avvenimenti e di personaggi e risulta quindi di interessante lettura. Questo manga viene considerato il capostipite del genere shojo (è incredibile come Tezuka sia considerato il padre del fumetto, del fumetto per ragazze e dell’animazione giapponese..).
    Certo che, visto il periodo di realizzazione, non va considerato come un fumetto per ragazze standard.

    A causa dello scherzo del dispettoso angelo Tink, alla coppia reale del paese di Silverland nasce una figlia, Zaffiro, che possiede due cuori, l’uno da maschio e l’altro da femmina. Poiché il trono può essere trasmesso solo agli eredi maschi, la piccola viene fatta passare per un principe, ed una volta adolescente è costretta a dividere le sue giornate tra momenti privati, in cui può comportarsi liberamente da ragazza, e momenti pubblici in cui invece deve fingersi uomo.

    La trama è soggetta spesso e volentieri a forti cambi di direzione (la parte in cui si finge principe per impedire l'ascesa al potere dello zio dura solamente metà del primo volume) che alla lunga cominciano a stancare (comunque solo ad ultimo volume inoltrato si prova questa sensazione). Si può dire, senza cattiveria, che l'autore ha voluto mettere un po' troppa carne al fuoco.
    Il disegno è preciso ed accurato e sembra persino più elegante di quello dei dei manga successivi.
    Tra l'altro l'autore ha realizzato più versioni dello stesso, alcune totalmente diverse (per il circuito radiofonico!!!) ed altre molto simili tra di loro; ne esiste persino una versione totalmente a colori.

     
    Top
    .
  2. onion75
        +1   -1
     
    .

    User deleted


    A me è piaciuto, anche se non tantissimo...

    Ovviamente sono molto più affezionata all'anime che al manga.
    Il manga ha un ritmo molto veloce ed anche se la trama risulta essere un po' troppo ripetitiva e forse un po' troppo "all'antica" per i nostri tempi, i tre volumi si leggono volentieri, o almeno questa è la sensazione che ho avuto.

    Mi dispiace per il pirata Blood, poteva essere sfruttato molto meglio come personaggio ed ha dato un po' più di pepe alla storia... peccato che sia stato utilizzato solo come "mezzo per salvare la situazione" (... vabbè si sa a me piacciono i personaggi inquieti e tormentati)

    Molto interessante, poi, la questione della traduzione dal giapponese in italiano che non è stata semplice come spiega appunto la premessa al primo volume.

    Cmq interessante.

    Edited by onion75 - 2/7/2012, 18:47
     
    Top
    .
  3. Kayla-XY
        +1   -1
     
    .

    User deleted


    Come mai non è stata facile?
     
    Top
    .
  4. onion75
        +1   -1
     
    .

    User deleted


    Nella lingua giapponese non esiste il genere, come in italiano, ma ci sono un linguaggio maschile e un linguaggio femminile.

    In pratica ci sono parole utilizzate esclusivamente da donne ed altre da uomini, che fanno individuare il sesso di chi sta parlando.

    Il problema sta nel fatto che in Zaffiro sono presenti due nature, una femminile ed una maschile, e l'autore sfrutta appieno le caratteristiche della sua lingua per far intendere al lettore l'una o l'altra natura di Zaffiro.
    (un po' come con Lady Oscar, tanto per intenderci)

    I traduttori, quindi, hanno dovuto far un gran lavoraccio, corredato anche da note, per fare intendere al lettore italiano se Zaffiro in quel frangente fosse considerata come uomo o come donna.

     
    Top
    .
3 replies since 16/6/2012, 10:28   133 views
  Share  
.